Association Nationale de Défense des Victimes de l'Amiante

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L’amianto e la Convenzione di Rotterdam : si annuncia un nuovo sabotaggio

13 mai 2015
Auteur(e) : 

ANDEVA COMUNICATO STAMPA

MARTEDI 12 maggio 2015

L’amianto e la Convenzione di Rotterdam : si annuncia un nuovo sabotaggio

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Il 12-13 e 14 maggio si incontrano a Ginevra i delegati di 164 paesi per la Conferenza delle parti della Convenzione di Rotterdam.

La convenzione di Rotterdam è collegata a quelle di Stoccolma e Basilea, e lo scopo fondamentale non è di vietare o limitare lo scambio commerciale ma di definire delle regole sull’informazione da dare sui rischi dei prodotti esportati. La procedura del previo assenso informato o PIC richiede che il paese esportatore di prodotti pericolosi debba informare il paese importatore dei rischi e della prevenzione, per ottenere consenso all’esportazione stessa.

Tuttavia, tale obbligo esiste solo quando il prodotto è tra quelli elencati dalla lista della Convenzione di Rotterdam. Tale lista contiene oltre 40 prodotti derivati dal mercurio, il DDT, l’endosulfan e diverse varietà di amianto anfibolo.
La necessità di includere anche l’amianto crisotilo – l’unico tipo di amianto che viene commercializzato – è ovvio per chiunque ne sia informato ed abbia buon senso : l’OMS (WHO), il BIT-ILO, la UICC- International Union for Control of Cancer e le varie associazioni di epidemiologia di tutto il mondo tra molti altri hanno ripetutamente dichiarato che :

- il crisotilo causa malattie tra cui il mesotelioma, il tumore al polmone e la fibrosi ;
- l’amianto è una sostanza molto pericolosa, impossibile da controllare e che ogni anno causa più di 100,000 morti.
Si, ma… la Convenzione di Rotterdam è un’organizzazione delle Nazioni Unite dove la tradizione detta che le decisioni siano prese all’unanimità, pur non esistendo altro prodotto per il quale ci sia un consenso scientifico cosi unanime sui rischi e il numero di morti come per l’amianto. Perfino il WTO (l’organizzazione mondiale per il commercio) ha dato ragione alla Francia contro il Canada quando aveva vietato l’amianto crisotilo per motivi di salute nel 1996. All’epoca il Canada aveva attaccato la decisione sostenendo che danneggiasse iil libero scambio,

Si, ma…la Convenzione di Rotterdam non introduce regole che vieti ad un qualunque paese di dire che la terra è piatta i che l’uso del crisotilo non comporta seri rischi.

Nel corso delle precedenti riunioni della Conferenza di Rotterdam i seguenti paesi hanno opposto il veto all’inclusione del crisotilo nella lista PIC delle sostanze pericolose :

- 2004 : Canada
- 2006 : Canada, India, Iran, Kyrghyzstan, Peru
- 2008 : Canada, India, Kyrghyzstan, Messico, Pakistan, le Filippine, Ucraina, Vietnam
- 2011 : Canada
- 2013 : Russia, India, Kazakhstan, Kyrghyzstan, Ucraina, Vietnam, Zimbabwe

Canada - storicamente il maggior produttore di amianto ed anche il paese che più di ogni altro ha diffuse notizie false e tendenziose che hanno causato danni e morti, tese a dimostrare l’innocuità del crisotilo. Dal 2012 il Canada non è più un produttore su amianto e da allora non prende più posizione.

• Attualmente la Russia e il Kazakhstan, sono i maggiori produttori ed esportatori : la Russia produce il 50% dell’amianto al mondo, equivalenti a milioni di tonnellate l’anno, circa il 60% delle esportazioni totali. La Russia è un membro della convenzione dal 2013 ...

• Gli altri due grossi produttori di amianto, la Cina e il Brasile, non intervengono : la Cina usa quasi tutto l’amianto che estrae e ne importa altri quantitativi. Il Brasile esporta all’estero circa metà della produzione.

• L’India è il maggior importatore di amianto. E’ pauroso come un paese che nel 1984 subì un disastro come quello di Bhopal abbia scelto di proteggere gli interessi commerciali di pochi industriali e importatori anteponendoli alla divulgazione di informazione corretta alla popolazione. Va notato come l’azienda Union Carbide era uno dei giganti dell’amianto.

L’ANDEVA sarà presente a Ginevra con molte associazioni che si occupano della difesa delle vittime e della salute pubblica. Non saranno soli perché ci saranno anche le industrie dell’amianto e le loro associazioni che promuovono la commercializzazione del prodotto con menzogne e corruzione.

E’ un risultato difficile da accettare : il cinismo dei mercanti della morte e dell’amianto è senza dubbio incurabile, ma è assurdo vedere i governi nazionali – in passato il Canada ed adesso la Russia e l’India – che si fanno convincere da un pugno di mercanti senza scrupoli a scapito del benessere della popolazione nazionale ed estera, lasciando che siano avvelenati.
Ci sono molte voci che si uniscono alla nostra, esprimendo preoccupazioni :

- the Canadian Medical Association Journal ha pubblicato un articolo di fondo appellandosi al governo canadese perché sostenga in maniera decisa il divieto d’amianto in tutto il mondo ;
- il relatore speciale della Nazioni Unite (UN Special Rapporteur) sul’impatto della gestione di materiali rischiosi e del loro smaltimento sui diritti umani ha esternato la sua preoccupazione per la mancata inclusione del crisotilo e del paraquat (uno degli insetticidi più comuni) nella lista. Ha fatto riferimento alla dichiarazione universale dei diritti umani e alla convezione sui diritti del fanciullo, affermando l’importanza assoluta dell’accesso all’informazione.

Ci auguriamo che prevalga la voce della ragione e che ci sia un vero consenso